Opera temporanea in edilizia libera, quando diventa abuso edilizio?

by immobiliarerivieradeicedri on 7 Maggio 2023

Un’opera temporanea, costruita in edilizia libera, se non rimossa nei tempi prestabiliti può trasformarsi in abuso edilizio? Una recente sentenza del Tar dell’Emilia-Romagna (208/2023) si è espressa al riguardo, spiegando nel dettaglio in quali casi l’opera stagionale viene equiparata alla costruzione di un edificio senza permesso di costruire e alla lottizzazione abusiva. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere sul tema per non incorrere in sanzioni.

Le opere temporanee sono sempre edilizia libera?

Nel dettaglio, il caso sul quale è stato chiamato a pronunciarsi il Tar dell’Emilia-Romagna riguardava un contenzioso tra il titolare di uno stabilimento balneare e il Comune di appartenenza. Alcuni accertamenti hanno evidenziato che, oltre alle opere legittime dotate delle autorizzazioni richieste, sono stati realizzati senza permesso:

• due pergolati;
• una recinzione;
• attrezzature sportive e ludiche stagionali.

Tali opere temporanee, che inizialmente erano state considerate come stagionali e di arredo, sarebbero dovute essere rimosse dopo l’estate. Tuttavia, i rilievi fotografici effettuati hanno mostrato la loro permanenza per diversi anni.

Quando si configura l’abuso edilizio?

I giudici del Tar dell’Emilia-Romagna hanno dato ragione al Comune, rimarcando anche il principio secondo cui un’opera può essere considerata temporanea e realizzata in regime di edilizia libera. Si tratta di opera temporanea, infatti, se si comunicano al Comune i motivi dell’installazione, ma soprattutto quando l’opera viene rimossa entro sei mesi.

Nel caso di mancata rimozione, infatti, si commette un illecito equiparabile alla costruzione di un edificio senza titolo edilizio. Se l’opera stagionale non viene rimossa scattano le sanzioni previste dall’articolo 44 del Testo unico dell’edilizia (Dpr 380/2001), quelle che puniscono l’esecuzione dei lavori in assenza o totale difformità del permesso di costruire e per lottizzazione abusiva.

Tali sanzioni consistono nell’arresto fino a due anni e nel pagamento di un’ammenda che può superare i 51mila euro. Per queste ragioni, i giudici hanno confermato l’ordine di demolizione emesso dal Comune.